Oltre ad essere prima in Europa per fondi Pnrr stanziati (circa 191,5 miliardi di euro), l’Italia risulta in testa nella classifica degli Stati membri anche per la quantità di risorse già erogate. Questo è quanto emerso nel rapporto dal titolo “Italia, domani? Le sfide del Pnrr tra sostenibilità e transizione energetica” elaborato dal team di ricerca dell’Istituto per la Competitività (I-Com).
Distribuzione dei fondi europei
Pnrr e Regioni: chi sono le protagoniste?
Osservando la distribuzione a livello regionale, a primeggiare in valore assoluto per progetti candidabili è il Lazio con 12,1 miliardi di euro per la transizione ecologica, seguito dalla Campania (9,4 miliardi) e dalla Lombardia (7,5 miliardi). Sul podio per quota di investimenti rispetto all’importo totale dei progetti candidabili è invece l’Emilia-Romagna, dove più della metà del volume economico delle proposte di finanziamento è destinato a politiche green (52%), seguita da Basilicata (50%) e Lazio (48%).
Bilancio Pnrr 2022
Nonostante i buoni risultati raggiunti finora, il direttore dell’area Energia e co-curatore del rapporto I-Com Michele Masulli ha voluto porre l’attenzione su alcune criticità, sottolineando che a discapito della ricezione dei fondi una “maggiore lentezza si evidenzia nella spesa dei finanziamenti ottenuti. Sono infatti già diversi i casi di proroga della scadenza del termine di avvisi e bandi a valere sul Pnrr”.
“Inoltre” – ha proseguito Masulli – “dall’ultima Nota di Aggiornamento del DEF si apprende che alla fine del 2022 le risorse impiegate nell’anno ammonteranno a 15 miliardi di euro, ovvero 14,4 miliardi in meno rispetto ai 29,4 miliardi previsti dal Documento di Economia e Finanza. La posticipazione di una parte della spesa prevista dal DEF non riguarda solo il 2022 ma anche il biennio successivo, per una somma complessiva che ammonterà a 16,4 miliardi di euro redistribuiti sugli ultimi due anni del programma, il 2025-2026”.
“Il 2023 sarà denso di scadenze rispetto agli investimenti e riforme da portare a termine. Il Pnrr rappresenta di certo un’occasione di investimento e spesa eccezionale”, ha aggiunto il presidente di I-Com Stefano da Empoli. “Ma oltre a impegnare i fondi secondo le scadenze stabilite, occorrerà fare in modo che il rendimento interno dei progetti sia superiore rispetto a impieghi alternativi della spesa pubblica. Senza dimenticare che non ci sono solo investimenti da portare a termine ma anche, e per certi versi soprattutto perché più decisive nel lungo termine, le tante riforme necessarie per modernizzare il nostro Paese, a partire dalla pubblica amministrazione centrale e locale”.
Fonte: askanews