News su bandi e progetti PNRR

PNRR

Mancano i decreti attuativi: accelerazione del governo sul PNRR

L’Italia ha già fatto richiesta per il pagamento della seconda rata del Recovery Plan. Una nuova tranche di finanziamenti pari a 21 miliardi di euro, sottoposti però al parere dell’Ue che dovrà valutare l’andamento del Pnrr fino ad oggi, con particolare attenzione ai risultati raggiunti entro lo scorso giugno.

Obiettivi Pnrr, facciamo il punto

Il Governo ha confermato che tutti gli obiettivi previsti dalle prime due scadenze del Piano sono stati raggiunti. Il nostro paese ha rispettato gli impegni presi, rimanendo in perfetta linea con il cronoprogramma stabilito. Questo ci porta ad essere ottimisti sull’approvazione necessaria a ricevere altri fondi, che dovrebbe arrivare tra la fine di settembre e i primi di ottobre.

Tra i 55 target previsti per il 2022, 9 sono stati portati a termine con successo, 11 andranno raggiunti entro la fine di settembre e altri 9 sono previsti per fine ottobre, con l’intento di anticiparne la realizzazione.

Decreti mancanti: chi sono i ritardatari?

Accade però che l’attuazione del Pnrr stia procedendo su due diverse velocità: gli obiettivi sono stati centrati, ma ci sono dei rallentamenti per quanto riguarda numerosi decreti attuativi. Questi ritardi sono quantificabili in ben 54 decreti ministeriali mancanti, sui 153 previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

I ritardatari più significativi sono il Ministero dell’Istruzione, che conta 10 atti ancora da emanare, seguito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero della transizione ecologica, con 7 decreti mancanti ciascuno. A chiudere troviamo il Ministero delle Infrastrutture, che deve ancora approvarne 6.

Da qui la necessità del Governo di imprimere un’accelerazione all’intero processo, anche in vista delle prossime elezioni.

Potrebbe anche interessarti...